Analisi: i vantaggi economici della stampa 3D nel settore dentale

 

La precisione della tecnologia di stampa 3D stereolitografia ha il potere di semplificare il processo produttivo di applicazioni e attrezzature utili ad ogni professionista del settore dentale.


In questo articolo, scritto in collaborazione con AlfaDocs, verrà svolta l’analisi semplificata di una prestazione, la cui esecuzione può essere semplificata grazie alle stampante 3D desktop Formlabs Form 2.

Utilizzando il software gestionale AlfaDocs è molto semplice verificare la convenienza economica dell’utilizzo delle tecnologie additive, in sostituzione ai metodi tradizionali.


ANALISI PRESTAZIONE: IMPIANTO ENDOSSEO INSERITO CON DIMA CHIRURGICA

L’utilizzo di una dima chirurgica interamente limitativa è in grado di migliorare gli esiti clinici nell’implantologia, rendendo il posizionamento dell’impianto molto più predicibile rispetto alle normali tecniche a mano libera.


Tradizionalmente, gli alti costi legati alla produzione di dime chirurgiche ne hanno limitato l’utilizzo clinico. E’ stata fatta quindi un’analisi completa per verificare il risparmio economico che avrebbe un odontoiatra producendo le dime chirurgiche internamente.


Per compiere un’analisi completa e il più possibile veritiera, è necessario fissare delle condizioni al contorno, che riguardano i costi fissi e variabili che un professionista deve affrontare.


CONDIZIONI AL CONTORNO

+ i Costi Fissi dello studio

+ i Costi Variabili della Prestazione

+ la Durata della Prestazione

+ la sua Tariffa


I calcoli per la nostra analisi sono stati effettuati facendo opportune semplificazioni, la loro funzione è da intendersi puramente dimostrativa.


COSTI FISSI DELLO STUDIO

I Costi Fissi dello studio sono quei costi che lo studio sostiene per il solo fatto di esistere, indipendentemente dai suoi volumi di attività.

Come spiegato nel corso-email sull’Analisi di Profittabilità, a cura di Gabriele Vassura, il valore dei costi fissi annuali va diviso per il numero di ore di apertura dello studio durante l’anno. Il risultato va poi diviso per il numero di riuniti in studio, per calcolare l’impatto dei Costi Fissi sullo studio per ogni ora di operatività, il cosiddetto Costo Orario per Riunito.


Nella nostra analisi, immaginiamo due scenari diversi:


+ nel primo scenario, il nostro studio non utilizza una stampante 3D;

+ nel secondo scenario, invece, lo studio utilizza una stampante 3D desktop Formlabs Form 2.


I Costi Fissi annuali dello studio per questi due scenari sono, come vedremo, leggermente diversi.


COSTI FISSI SENZA STAMPANTE 3D

Nel primo scenario, immaginiamo che il nostro studio dentistico senza stampante 3D sostenga costi fissi di circa 130.000 € / anno, comprensivi di:


+ costo dei dipendenti

+ costo dell’immobile

+ rate dei leasing e dei finanziamenti

+ costi per le manutenzioni ordinarie

+ utenze

+ consulenti, come il commercialista o il consulente del lavoro

+ contratti per la sicurezza, le assicurazioni…


Supponendo che il nostro studio sia aperto per 44 settimane all’anno, 5 giorni a settimana, 8 ore al giorno e ipotizzando che lo studio abbia un solo riunito, si ottengono 74,2 €/h di Costo Orario per Riunito:


COSTI FISSI CON STAMPANTE 3D

Nel caso in cui lo studio decida di acquistare una stampante 3D Form 2 con tecnologia SLA, considereremo i costi fissi precedenti, aggiungendo l’investimento per la macchina.


Per la macchina, consideriamo una spesa di circa 6000 € (IVA inclusa) comprensiva di:


+ Form 2

+ Form Wash

+ Form Cure (Forno UV)

+ Installazione e Corso di Formazione


Immaginando di voler ammortizzare la spesa su 5 anni, avremo:

6000 €/5= 1200 €/anno


Ricorrendo al superammortamento al 130%, però, la cifra diventa:

1200 €*130%= 1560 €/anno


Concretamente, questo ci permetterà di risparmiare sull’aliquota marginale applicata al nostro studio. Immaginiamo che, per il nostro studio, quest’aliquota corrisponda all’aliquota massima del 43%, avremo un risparmio del 43% su 1560 € anziché su 1200 €:

1560 €*43%=670,80 €


I 1200 €/anno spesi per l’acquisto della stampante, diventano così:

1200 €-670,8 €= 529,20 €.


Per un approfondimento sul superammortamento, rimandiamo a questo caso di studio scritto da Gabriele Vassura sull’acquisto di uno scanner intraorale.


Ritornando ai costi fissi annuali del nostro studio, ai 130.000 € già calcolati aggiungiamo i 529,2 € della stampante:

130.000 €+529,2 €= 130.529,2 €

Ecco, infine, il Costo Orario per Riunito: 130.529 €/1752= 74,5 €

 

COSTI VARIABILI DELLA PRESTAZIONE

I Costi Variabili sono quelli che derivano dall’esecuzione della prestazione:

+ OPERATORE: l’onorario del professionista che esegue la prestazione.

+ LABORATORIO: il costo dell’odontotecnico.

+ MATERIALE: tutto il materiale che viene utilizzato per eseguire la prestazione (es. guanti, bicchierini, protezioni, brusher…).


Ai fini del nostro esempio, distinguiamo tra i Costi Variabili della prestazione effettuata senza stampante 3D e i Costi Variabili della prestazione effettuata con la stampante 3D.



COSTI VARIABILI DELLA PRESTAZIONE SENZA STAMPANTE 3D

+ OPERATORE: fissiamo un compenso per l’operatore equivalente al 30% della tariffa della prestazione. Come vedremo più avanti, la tariffa della prestazione è di 1.200 €. Il compenso dell’operatore, quindi, è di: 1.200 €*30%= 360 €.

+ LABORATORIO: consideriamo il costo richiesto dall’odontotecnico per realizzare la dima chirurgica: 70 €.

+ MATERIALE: ipotizziamo un costo complessivo di 180 €.


Totale Costi Variabili = 360 € + 70 € + 180 € = 610 €

 

NOTA.: questi costi si riferiscono ad un intervento di chirurgia implantare di un singolo elemento.


COSTI VARIABILI DELLA PRESTAZIONE SENZA STAMPANTE 3D

+ LABORATORIO: utilizzando la stampante 3D, la dima viene prodotta internamente allo studio, senza bisogno del laboratorio: 0 €.

+ MATERIALE: è lo stesso che ci serve per la prestazione senza stampante, ma bisogna aggiungere il materiale per la realizzazione della dima chirurgica con stampante 3D Form 2 e resina Dental SG biocompatibile: 4,12 € (q.tà: 11 ml). Inoltre, per la progettazione della dima chirurgica, utilizziamo il software Blue Sky Bio; il costo per l’esportazione di una dima è di circa 17 €. I costi del materiale, quindi, ammontano a un totale di: 180 € + 4,12 € + 17 € = 201,12 €.

Totale Costi Variabili = 360 € + 0 € + 201,12 € = 561,12 €


NOTA.: questi costi si riferiscono ad un intervento di chirurgia implantare di un singolo elemento.


DURATA DELLA PRESTAZIONE

Quando parliamo di Durata delle Prestazione intendiamo il tempo che va dalla preparazione dell’unità operativa al suo riordino per prepararla ad accogliere il prossimo paziente. In altre parole, la Durata della Prestazione è il tempo in cui il riunito non è disponibile per eseguire altre prestazioni.


Nel caso del nostro Impianto Endosseo in analisi, fissiamo una durata complessiva di 1 ora e 30 minuti per la nostra prestazione, senza differenze tra la versione con stampante 3D e quella senza stampante.



TARIFFA DELLA PRESTAZIONE

Il nostro studio applica una Tariffa di 1200 € per l’impianto endosseo. La scelta della Tariffa dipende da un numero molto elevato di fattori, che variano da studio a studio. Per la nostra analisi, abbiamo scelto una Tariffa il più possibile rappresentativa, basata sulle indagini di mercato da noi effettuate.



I FONDAMENTALI ECONOMICI DELLA PRESTAZIONE: SENZA STAMPANTE 3D VS CON STAMPANTE 3D

Adesso che conosciamo i Costi Fissi annuali dello studio, i Costi Variabili della prestazione di esempio, la sua Durata e abbiamo impostato la Tariffa, abbiamo tutti i dati necessari per permettere al software AlfaDocs di calcolare i fondamentali economici della prestazione: il Margine di Contribuzione (MdC) e l’EBIT. In questo modo potremo valutare la profittabilità della prestazione e potremo scoprire se e quanto possiamo risparmiare usando la stampante 3D per eseguire la nostra prestazione.


MARGINE DI CONTRIBUZIONE

Il Margine di Contribuzione (MdC) è un indice della convenienza economica della prestazione, calcolato come differenza tra il valore della tariffa applicata al paziente e il totale dei Costi Variabili legati alla prestazione:

MdC = Tariffa – Costi Variabili


Il MdC ci dice quanto questa prestazione contribuisce all’abbattimento dei Costi Fissi dello studio, prima di produrre, eventualmente, un guadagno vero e proprio.


CALCOLO DEL MDC PER LA PRESTAZIONE REALIZZATA SENZA STAMPANTE 3D

Con AlfaDocs, calcolare il MdC di una prestazione è davvero semplice e automatico:



La nostra prestazione senza stampante ha dei Costi Variabili che ammontano a un totale di 610,00 €. Per calcolare il Margine di Contribuzione, sottraiamo i Costi Variabili dalla Tariffa: Tariffa – Costi Variabili = 1.200 € – 610,00 € = 590,00 €.


Il Margine di Contribuzione per la nostra prestazione realizzata senza stampante 3D è di 590 €. Cosa significa concretamente? Nel nostro caso, questa prestazione, tutte le volte che viene eseguita, paga 590 € dei Costi Fissi dello studio.


CALCOLO DEL MDC PER LA PRESTAZIONE REALIZZATA CON STAMPANTE 3D

Come cambia il MdC se effettuiamo la stessa prestazione utilizzando la stampante 3D?



La nostra prestazione con stampante ha dei Costi Variabili che ammontano a un totale di 561,12 €. Per calcolare il Margine di Contribuzione, sottraiamo i Costi Variabili dalla Tariffa: Tariffa – Costi Variabili = 1.200 € – 561,12 € = 638,88 €.


Grazie ai Costi Variabili più bassi rispetto alla prestazione eseguita senza stampante, il MdC per la prestazione eseguita con stampante 3D è maggiore rispetto al MdC della prestazione senza stampante: 638,88 €.


È facile vedere come la stessa prestazione, effettuata con l’aiuto della stampante 3D, ci procuri un incremento del MdC di 48.88 € rispetto alla procedura tradizionale. Cioè, ogni volta che effettuiamo questa prestazione, scaliamo 48.88 € in più dai Costi Fissi che lo studio sostiene ogni anno!


EBIT

L’EBIT rappresenta l’utile generato da una prestazione, dopo aver pagato tutti i costi necessari per produrla. In altre parole, l’EBIT ci informa sul reale ed eventuale guadagno che la prestazione produce per lo studio, dopo aver ripagato i suoi costi:

EBIT = Tariffa – Totale Costi (Costi Fissi + Costi Variabili)


I Costi Variabili, come abbiamo visto, sono quelli legati alla prestazione (Operatore, Laboratorio e Materiali). I Costi Fissi, invece, si riferiscono alla quota di costi fissi annuali che dobbiamo imputare alla prestazione. In altre parole, dobbiamo moltiplicare il Costo Orario per Riunito per la Durata della prestazione, per scoprire i Costi Fissi che lo studio sostiene durante la prestazione.


La nostra prestazione, sia nella versione con stampante sia in quella senza, ha una durata di 90 minuti. Il calcolo da fare, quindi, è il seguente:

Impianto endosseo senza stampante:

74,2 € (Costo Orario per Riunito) * 1,5 (un’ora e mezza, la Durata della prestazione) = 111,3 €.


Nel caso dell’impianto con stampante, la differenza sulla singola prestazione è impercettibile, poiché il Costo Orario per Riunito è solo leggermente più alto:

74,5 € (Costo Orario per Riunito) * 1,5 (un’ora e mezza, la Durata della prestazione) = 111,7 €


CALCOLO DELL’ EBIT PER LA PRESTAZIONE REALIZZATA SENZA STAMPANTE 3D

Tutti i dati che ci servono per calcolare l’EBIT della nostra prestazione sono già su AlfaDocs, quindi il software può automaticamente calcolare l’EBIT per la nostra prestazione senza stampante 3D:



Tutte le volte che eseguiamo la nostra prestazione, quindi, il paziente ci paga 1200 €. Da questi 1200 € togliamo i Costi Fissi che lo studio sostiene nella Durata della prestazione e i Costi Variabili prodotti dalla prestazione e ci rimane un guadagno reale di 478,70 €.


Attenzione: questo guadagno è quello che realizziamo prima di pagare tasse e interessi. L’acronimo EBIT, infatti, significa Earning Before Interests and Taxes (in italiano viene generalmente chiamato Risultato ante oneri finanziari).


CALCOLO DELL’EBIT PER LA PRESTAZIONE REALIZZATA CON STAMPANTE 3D

Scopriamo adesso qual è l’EBIT per la prestazione effettuata con la stampante 3D:



L’EBIT, cioè l’utile generato dalla prestazione, si calcola così: Tariffa – Totale Costi (Fissi + Variabili) Nel caso della nostra prestazione, avremo: 1.200 € – (111,75 € + 561,12 €) = 1.200 € – 672,87 € = 527,13 €


La Tariffa è sempre di 1200 €. A cambiare, però, sono i costi, che ammontano a un totale di 672,87 €, anziché 721,30 €.


L’EBIT per la prestazione con stampante 3D, quindi, è di:

1200 € – 672,87 € = 527,13 €

La prestazione eseguita con stampante 3D, quindi, produce per il nostro studio un guadagno di 48,43 € superiore alla stessa prestazione eseguita senza stampante.

RISULTATI: LA STAMPANTE CONVIENE!

I numeri, in questi casi, sanno parlare da sé. Ma è utile fare un breve riepilogo di quanto emerso dalla nostra analisi.


Abbiamo visto come acquistare la stampante 3D desktop Formlabs Form 2 sia un investimento in realtà minimo per le finanze dello studio, grazie al superammortamento al 130% su 5 anni (che diventa 250% nel caso di società). Il nostro studio, infatti, si ritrova ad avere un incremento dei Costi Fissi di appena 529,20 €/anno per 5 anni.



Grazie all’analisi effettuata, possiamo facilmente scoprire se la stampante è un investimento profittevole o no. In questo caso di studio ci siamo limitati ad analizzare una sola prestazione: l’impianto endosseo con dima chirurgica. Ma, se pensiamo di usare la stampante anche per altre prestazioni, è opportuno effettuare quest’analisi per ogni prestazione.


Dalla nostra analisi sono emersi dei risultati nettamente a favore della stampante 3D:

Cosa significano concretamente questi numeri?


Ricordiamo che il MdC, Margine di Contribuzione, è un indice della convenienza economica della prestazione che ci dice quanto la prestazione contribuisce all’abbattimento dei Costi Fissi dello studio. Se la prestazione ha un MdC negativo, allora non conviene eseguirla, perché produce una perdita per lo studio.


Il nostro impianto endosseo, fortunatamente, ha un MdC positivo sia quando effettuato con la stampante 3D, sia quando effettuato senza. La differenza, però, è che il MdC dell’impianto senza stampante 3D è di 590 €, mentre il MdC dell’impianto con stampante è di 638,88 €. Questo significa che la prestazione effettuata con la stampante abbatte di 48.88 € in più i Costi Fissi dello studio.

L’EBIT, invece, rappresenta il guadagno reale prodotto dalla prestazione (prima di sottrarre gli interessi passivi generati dall’indebitamento con terzi e le imposte sul reddito). In altri termini, l’EBIT ci informa sul guadagno prodotto dalla prestazione dopo aver pagato i suoi Costi Fissi e Variabili.


L’impianto endosseo senza stampante produce un EBIT di 478,70 €. Con la stampante, invece, l’EBIT sale a 527,13 €. La prestazione effettuata con la stampante produce un guadagno superiore di ben 48,43 €!

QUANTE PRESTAZIONI SERVONO PER RECUPERARE L’INVESTIMENTO?

La nostra analisi economica ci assicura sui maggiori guadagni per il nostro studio prodotti ogni volta che eseguiamo la prestazione impianto endosseo con la stampante 3D. Ma, per poter effettuare questa e altre prestazioni con la stampante, dobbiamo prima di tutto fare un investimento iniziale per acquistarla. Quante prestazioni saranno necessarie per recuperare l’investimento iniziale? Vediamo cosa dicono i numeri…


La tabella seguente riporta i costi dell’acquisto consigliato ad un odontoiatra:

La spesa iniziale che il dentista deve affrontare è di circa 6.000 €. Vediamo adesso come calcolare il numero di prestazioni necessarie per recuperare l’investimento.


La formula di riferimento è questa:


Incremento Costi Fissi annuali / MdC

Come abbiamo visto, l’acquisto della stampante comporta un incremento dei Costi Fissi annuali dello studio di 529,20 € per i prossimi 5 anni, considerando il superammortamento al 130%. Il MdC della prestazione effettuata con stampante 3D, invece, è di 638,88 €.


Riprendendo la nostra formula, abbiamo quindi:


529,20 € / 638,88 € = 0,83

Cosa significa questo 0,83? Significa che, se decidiamo di ammortizzare l’acquisto della stampante su 5 anni, come abbiamo ipotizzato in questo case study, ci basterà effettuare 0,83 impianti endossei all’anno in più, per i prossimi 5 anni, per recuperare l’investimento.

L’investimento è così basso e il MdC è così alto che potremmo addirittura pensare di ammortizzare l’acquisto della stampante in un solo anno. In questo caso, l’incremento dei Costi Fissi sarà interamente concentrato nel primo anno. La formula ci darà quindi questo risultato:


2646 € / 638,88 € = 4,1

4,1 impianti endossei in più il primo anno… e l’investimento è già recuperato!

NOTA: in questo case study, per comodità, immaginiamo di utilizzare la nostra stampante 3D soltanto per una prestazione, l’impianto endosseo. Nella realtà di uno studio dentistico, però, la stampante può essere utilizzata anche per altre prestazioni, rendendo l’investimento ancora più conveniente e ammortizzabile in tempi ancora più veloci.


SUPERAMMORTAMENTO E IPERAMMORTAMENTO

La Legge di Stabilità 2018 ha riconfermato le agevolazioni riservate agli “investimenti in beni materiali strumentali nuovi, ossia i beni funzionali alla trasformazione tecnologica e/o digitale delle imprese in chiave Industria 4.0”.


Le stampanti 3D Form 2 rientrano in tutti i requisiti per poter usufruire di queste agevolazioni fiscali.


NOTA: il Superammortamento al 130% è riferito ai liberi professionisti, mentre l’Iperammortamento al 250% è applicabile solo se lo studio è configurato in forma di SRL Odontoiatrica.


SCELTE ECONOMICHE CONSAPEVOLI

Come emerso dalla nostra analisi, acquistando una stampante 3D e utilizzandola anche solo per la produzione di dime chirurgiche, si ottiene un guadagno notevole. Questo guadagno ci permette di prendere delle decisioni strategiche per lo studio, per esempio:

+ TARIFFE A COSTI INFERIORI

È possibile, senza modificare il guadagno effettivo dello studio, abbassare i costi delle prestazioni.


+ MARGINE MAGGIORE PER ALTRI INVESTIMENTI

Il margine di guadagno maggiore può essere utilizzato per pubblicizzare lo studio, per rinnovare le attrezzature, per fare marketing…

Fare un’analisi di profittabilità come quella mostrata in questo articolo, quindi, è il modo migliore per compiere delle scelte strategiche consapevoli.


PERCHÉ UTILIZZARE UNA DIMA CHIRURGICA PER INTERVENTI DI IMPLANTOLOGIA

I complessi interventi di chirurgia implantare possono essere notevolmente semplificati utilizzando le nuove tecniche dell’odontoiatria digitale.

La produzione di una dima chirurgica per esempio è in grado di aumentare molto la precisione del posizionamento dell’impianto, permettendo al dentista di eseguire interventi meno invasivi e con protocolli protesicamente guidati.




In effetti la guida interamente limitativa prodotta con stampante 3D Form 2 e resina Dental SG biocompatibile, indica esattamente sia il punto in cui effettuare la perforazione, sia l’esatta profondità della stessa, in modo da non lesionare le strutture anatomiche nobili, come il nervo alveolare inferiore ed il seno mascellare.   


La guida chirurgica può essere indicata per ridurre i rischi in soggetti che presentano patologie sistemiche che quindi necessitano una chirurgia flapless.


Utilizzare una dima chirurgica permette quindi di eseguire interventi più rapidi e più sicuri, incrementando anche la soddisfazione dei pazienti in seguito anche alla ridotta morbosità postoperatoria.


CONCLUSIONI

I numeri, in questo caso, sanno “parlare” molto meglio delle parole.


Vorremmo però chiudere questa serie di articoli citando le parole di un celebre chirurgo, professore universitario e ricercatore, il Dott. Carlo Mangano, che durante una sua relazione ha spiegato:

“Nei prossimi mesi e anni assisteremo a un ulteriore, enorme flusso di nuovi sistemi di ultima generazione. Le tecnologie digitali apporteranno cambiamenti drastici nel mondo dell’odontoiatria, modificando quelle che sono le aspettative del paziente nei confronti delle cure dentali. Di conseguenza i dentisti dovranno modificare il loro modo di pensare, comunicare e lavorare, per adeguarsi a queste nuove sfide: temporeggiare nell’adottare o nell’integrare le tecnologie digitali li farebbe restare indietro di decenni”.

RINGRAZIAMENTI

L’azienda “Manufat” e “Alfadocs” ringraziano il Dott. Gabriele Vassura per il suo fondamentale contributo alla stesura dell’articolo. Le sue conoscenze in ambito economico-finanziario ci hanno permesso di inserire numeri ragionevoli e di mostrare l’effettiva convenienza economica dell’acquisto di una stampante 3D.


Indispensabile è stato anche l’aiuto del Dott. Andrea Leone, odontoiatra specializzato in Chirurgia Implantare Avanzata. I suoi consigli ci hanno permesso di conferire all’articolo un elevato valore medico e scientifico.


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STAMPA 3D NEL SETTORE DENTALE


Eoat, end of arm vacuum tooling stampato 3D con la Markforged