Stampaggio a iniezione, microfusione e termoformatura con le stampanti 3D Formlabs

  1. più rapido e meno costoso rispetto all’utilizzo di frese CNC
  2. più semplice rispetto all’utilizzo dei tradizionali stampi in silicone.

 

STAMPAGGIO AD INIEZIONE

L’invenzione del processo di stampaggio a iniezione risale al lontano 1872, ad opera di John Wesley Hyatt. La macchina attuale venne completamente realizzata nel 1956 con l’avvento della vite di alimentazione.


Nel moderno processo di stampaggio, una vite di alimentazione guida una certa quantità di pellet di materiale polimerico all’interno di un serbatoio riscaldato. Quando i pellet si avvicinano alle pareti del serbatoio ad alta temperatura, fondono e vengono spinti all’interno dello stampo, dove viene applicata una certa pressione. L’elemento viene fatto poi raffreddare all’interno dello stampo e successivamente espulso, in modo che lo stampo possa essere riutilizzato.


I polimeri utilizzati nello stampaggio a iniezione sono relativamente economici e possono essere utilizzati per ottenere una vasta gamma di proprietà, perciò vengono ampiamente sfruttati per produrre prodotti di consumo e imballaggi.  


MICROFUSIONE

E’ un processo utilizzato in particolare nel settore orafo. La microfusione è ideale per creare gioielli di qualsiasi dimensione, realizzati con metalli differenti. Il modello tridimensionale di un oggetto viene scolpito a mano oppure, più semplicemente, può essere stampato 3D. In seguito, il modello master viene inserito in un materiale modellabile, come sabbia, argilla, cemento, resine epossidiche o plastiche, silicone per creare uno stampo (è molto importante in questa fase, prevedere degli opportuni fori per l’evacuazione del modello master durante il processo di burn out).


Lo stampo solidificato viene sottoposto ad un processo di burn out, in modo che il modello master venga eliminato e il metallo possa essere colato nello stampo per creare l’oggetto finito. Inventato circa cinquemila anni fa, questo processo produttivo permetteva di lavorare con un’ampia varietà di materiali e soprattutto era ritenuto il modo più semplice per creare parti metalliche con svariate forme.



TERMOFORMATURA A PRESSIONE & TERMOFORMATURA A VUOTO

Questi processi sono simili allo stampaggio ad iniezione, in quanto utilizzano il calore e la pressione per creare la parte plastica finale. Vengono ampiamente utilizzati per produrre imballaggi molto economici, che non richiedono accuratezze dimensionali troppo elevate.


Nella termoformatura a pressione, un sottile foglio di materiale plastico viene pressato all’interno di due stampi a metà (maschio e femmina), per creare la forma desiderata.

Nella termoformatura a vuoto invece, viene utilizzata una sola metà dello stampo, sulla quale viene fatta aderire la sottile lastra di plastica, aspirando l’aria tra le due parti.


Questo processo viene utilizzato sempre più spesso anche nel settore dentale per la realizzazione delle mascherine invisibili.  


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